giovedì 27 aprile 2006

Arredi Ludici A Cura Dell'Assessorato In Epigrafe...

Una volta c'era il manuale di stile della PA, secondo il quale bisognava evitare negli atti pubblici parole astruse ed esepressioni poco comprensibili, come "all'uopo", "nella misura in cui", "dianzi", "oblazione" e altre amenità del burocratese/politichese.

Dal 1997 ad oggi ne ha fatta di strada, ma non abbastanza, se ancora nel novembre scorso il Dipartimento della Funzione Pubblica ha dovuto emanare l'ennesima direttiva sulla semplificazione del linguaggio amministrativo.

Ma i comuni? Chi glielo dice ai comuni? Uno potrebbe pensare che, essendo più vicini ai cittadini, i dipendenti comunali possano parlare come mangiano... e invece...

L'avviso qui pubblicato è una lampante dimostrazione che non basta essere comuni per essere semplici.

Inauguro con questa foto una nuova sezione, "Comunicazione T Sevizio", dedicata alle vessazioni linguistiche subite quotidianamente dai comuni cittadini ad opera degli apparati burocratici di ogni ordine e grado.

Sono bene accette segnalazioni, da inviare preferibilmente al solito indirizzo di posta: info[chiocciola]casatiellosereticcio.it

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