Un calcio nell'occhio

(altro che pugno...!)

L'insegna priva di senso del solito negozio di abbigliamento, beccata il 28-05-2007 in Corso Umberto I a Casalnuovo (NA), dimostra in maniera lampante come il contrappasso, o karma, funzioni anche nell'aldiquà (sic): tu vuoi fare il fighetto con l'inglese, senza avere idea di come o perché? bene, il fato ti punisce consegnando il parto del tuo intelletto criminale a un artigiano dislessico e a un commesso distratto, che ti montano l'insegna buttando lettere a caso e senza preoccuparsi di consultare un dizionario.

Ed a nulla valse, incauto esercente, il tuo tardivo tentativo di coprire l'infausto infortunio con un mega-faretto alogeno che la metà bastava ad illuminare l'iceberg del Titanic... La tua superbia non sfuggì al fotonico sberleffo mediatico, anche se per ritrarla fu necessario andare sul marciapiedi opposto a 300 metri e con angolazione di 30°, o poco più, rispetto al piano dell'insegna!

Roba Nuova (e vecchi vizi...)

Perché un onesto negozio d'abbigliamento che vende "Roba Nuova" si sente in dovere di scriverlo in inglese? Scambiando la pronuncia per l'ortografia, tra l'altro (si scrive "stuff", si pronuncia, più o meno, [stàf]).

In Memoriam

Voglio con questo post ricordare le decine e decine di innocenti sacchetti di rifiuti (trad.: sacchette d a munnezz ) che sono venute a perire atrocemente in questi giorni, vittime di quella che sarà ricordata come "La lunga notte delle sacchette appicciate".
Voglio ricordarle così come, fiere e impudiche, sfidavano il cielo in cumuli e microcumuli, nembi e cirro-strati, dandosi vicendevolmente sostegno nel babelico slancio verso l'alto, non più rifiuti, non più arredo urbano, ma arte.

Questo piccolo mausoleo virtuale raccoglie alcune foto scattate fra il 26 marzo e il 4 maggio 2007 nel comune dove (ancora per poco, si spera) risiedo.

L'ardita composizione qui sotto ha fatto bella mostra di sé per oltre due mesi, all'imbocco dell'area ove si svolge il Mercatino Comunale. Una prece.

Soldi, soldi, soldi / 2

Dopo "la mia banca è differente" (slogan per una banca coop, prontamente parafrasato, con riferimento alla BPI di Fiorani, o a uno qualunque degli scandali da Calvi in poi, in "la mia banca è d'un fetente"), la pubblicità di UBI Banca credo si meriti la medaglia al valor demente.

C'è tutto: perculeggiamento del risparmiatore, cuoricino, mediocre gioco di parole (campagna fatta in economia, spero).

Davvero UBI minor, anzi minimum...

Soldi, soldi, soldi / 1

La ruspante rapacità dei venditori di provincia, unita alla liberalizzazione dei servizi finanziari, in un paese che la cultura finanziaria non sa nemmeno dove stia in dimora temporanea ed in cui 2 settantenni si accapigliano sulla scena politica da 10 anni.
Il risultato non poteva che essere un appello agli ottuagenari pensionati (anche se indebitati fino al collo) a godersi la vita adesso, per pagare dopo (con comodo, in 10 anni).
Attendiamo con malcelata impazienza lo sfondamento verso l'ultimo target: zombi e trapassati (da non più di 5 anni, ai sensi dell'art. 23, comma 3bis del TUR).

Perversione Tripla

Arduo decidere cosa mettere in risalto sulla insegna della propria onesta bottega di artigiano (una volta, prima della globalizzazione bastarda che abbiamo importato, si chiamava così).
Per non far torto a nessuno dei suoi pruriti modernisti, il gerente del negozio in Corso Umberto I, Casalnuovo di Napoli (Italy) sceglie quindi di infilarceli tutti:

• la fighetteria da v. Montenapoleone, ripresa da 100vetrine ("show room")
• il delirio pseudoanglofilo, con tanto di abbreviazione inconsulta ("ideal serr.")
• l'inutile ammiccamento che rovina l'onesta e chiara dicitura ("porte & finestre"; dove la "e" semplice deve essere sembrata banale)
• la sensazione di onnipotenza ("finanziamenti in sede"; come se smerciasse auto di lusso, o yacht di medio tonnellaggio)

Non basta...
Assalito da un comprensibile dubbio sulla decodificabilità del suo contorto messaggio, l'ignoto eroe dell'infisso anodizzato ha pensato bene di sciorinare uno ad uno TUTTI i suoi prodotti, triplicando l'insegna con due "colonnine" in stile co-ionico (lo stile che accoppia lo ionico al corinzio... :P ) che paiono sorreggere a fatica i pesanti caratteri dell'elemento orizzontale.

Lascia un bel cadavere...

...o che almeno sia degno di entrare nella "funeral home"!

Uno dei classici napoletani del settore, finalmente ritratto in tutto il suo folgorante nonsense.
Ci sono tutti i topoi del mercante-markettaro: l'inglese maccheronico usato per indorare la pillola (in questo caso letalmente amara), nonché per dare alla bottega un che di esotico ed esclusivo, unito all'ostentazione del cognome della casata, anche quando l'accostamento alla categoria merceologica suggerirebbe maggior cautela.

[ (perma)link correlati su questo blog e su bottegheoscure.splinder.com ]

Vietato scherzare

Il concetto di divieto elastico abbisogna naturaliter di un avverbio, quando si trasforma in divieto-divieto... ;)

[grazie a Bellallegria per la foto]